Le origini della Pubblicità

Come è nata la pubblicità?

Individuare le origini della pubblicità non è molto semplice. Spesso infatti si è dibattuto sul preciso momento in cui la pubblicità è nata. Già nell’antica Roma molti negozianti avevano ideato l’utilizzo di insegne con dei simboli o immagini facilmente riconoscibili anche alla popolazione priva di istruzione; in questo modo veniva richiamata l’attenzione dei possibili consumatori.

Durante il Medioevo si svilupparono altre forme di comunicazione pubblicitari, infatti a oltre alle insegne commerciali si diffusero le immagini di natura religiosa e quelle di ambito militare (ad esempio l’utilizzo di stendardi). Ma fu con l’avvento delle città e dell’espansione commerciale internazionale, fenomeno che ebbe il massimo sviluppo durante il Rinascimento, che risultò necessario valorizzare le virtù di un prodotto.

Il modello di comunicazione pubblicitaria all’epoca era ancora del tipo verbale, quindi i venditori ambulanti nei mercati urlavano davanti alla loro bancarella descrivendo la merce; questa stessa tecnica veniva utilizzata anche dagli imbonitori, che nelle strade urlavano per far conoscere ordinanze e comunicati. La situazione fu stravolta con l’invenzione della stampa, infatti tutto venne rivoluzionato quando Gutenberg inventò i caratteri mobili; in questo modo nelle città si diffusero i primi manifesti, che erano regolamentati dal monopolio d’affissione; Pertanto per più di 300 anni, i manifesti erano utilizzati solo per gli avvisi ufficiali.

Reclamè

Il Reclamè e la figura del Creative Director

Durante il Seicento si diffusero le prime gazzette ufficiali, dove era possibile leggere le notizie utili come gli orari dei trasporti, orari delle botteghe, informazioni sui prezzi dei prodotti, etc…La particolarità di questi giornali dal punto di vista pubblicitario era la presenza di annunci non illustrati, chiamati reclamè. Questo fenomeno fece il boom, ovviamente in Inghilterra, con la prima rivoluzione industriale. Infatti la produzione sempre più grande di prodotti in serie, fece nascere la necessità di diffondere questi tipi di annunci pubblicitari. Nel Settecento nei giornali come il “Tatler” e lo “Spectator” diffondevano sempre di più questi annunci pubblicitari.

Con lo sviluppo industriale sempre più massiccio nasce la figura di agente pubblicitario, che mediava la comunicazione tra i giornali e le aziende. Incominciò così la regolarizzazione della pubblicità tramite agenzie specializzate in raccolta di annunci per i giornali.  In Italia questo sviluppo fu più lento rispetto al resto dell’Europa.

La figura di agente pubblicitario fu introdotta dal bresciano Attilio Manzoni, che nel 1863 creò la prima concessionaria italiana di annunci pubblicitari, che nel giro di pochi decenni divenne un vero e proprio studio creativo. Si diffuse così un nuovo mestiere, figlio della rivoluzione industriale: il creativo. Il creativo si occupava della realizzazione di pubblicità “ad hoc” per i clienti. Iniziarono così le prime campagne pubblicitarie nazionali.