Il junkfood e la pubblicità rivolta ai bambini Come ben sappiamo la pubblicità può essere irriverente, divertente, fastidiosa, sedutiva, persuasiva, geniale, ma può arrivare ad essere nociva per la salute? Recentemente si è parlato spesso di alimentazione sana, anche grazie all’ Expo: nutrire il Pianeta, energia per la vita, che voleva far riflettere sulle possibili soluzioni legate alle contraddizioni del nostro mondo: infatti se da una parte 870 milioni di persone(dati relativi al biennio 2010-2012) ancora soffrono la fame, dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati ad un’alimentazione scorretta, ricca di cibi definiti Junkfood (sono registrati circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Ma cos’ è il Junkfood? Il Junk food, o semplicemente “cibo spazzatura” si riferisce ad una tipologia di cibo malsano, ricco di grassi saturi e zuccheri ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale. Tale espressione venne introdotta da Michael F. Jacobson nel 1972. I cibi riconducibili a questa categoria di alimenti sono gli hamburger, hot dog, bibite gasate, merendine, latticini con aggiunta di zuccheri. Generalmente, i consumatori abituali del junk food hanno un Indice di Massa Corporea (IMC)compreso tra il 25,00-40,00, che indica sovrappeso od obesità. Le malattie legate al consumo di questi cibi definiti spazzatura sono: l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, depressione, ecc… Nel 2008 uno studio condotto dallo Scripps Research Institute ha mostrato che il consumo di tale cibo è in grado di alterare l’attività cerebrale in modo simile a quello provocato dalle sostanze stupefacenti quali la cocaina o l’eroina. Infatti dopo molte settimane di un abbondante uso di cibo spazzatura la parte del cervello destinata alle stimolazioni del piacere diventa insensibile e aumenta il desiderio al consumo. Dunque si diventa anche dipendenti. Sicuramente gli Americani sono la popolazione maggiormente colpita dal consumo di tali cibi, anche se questo stile alimentare si sta dilagando in molti Paesi industrializzati, tra cui anche l’Italia, dove il tasso di obesità tra i bambini in età scolare ha già raggiunto il 36%. Ma perché i bambini sono così esposti? Il cibo spazzatura e i bambini La prolissa diffusione di questo nuovo stile alimentare è stata determinata dall’accrescimento commerciale di catene alimentari come i fast-food, dalla produzione industriale di dolciumi, snack, bevande gasate e dalla mancanza di un adeguata educazione alimentare riguardo al cibo sano nelle scuole d’infanzia primaria sono da considerarsi i diretti responsabili degli effetti collaterali indotti da un’alimentazione scorretta. I bambini sono costantemente sottoposti ad input che li inducano al consumo di alimenti zuccherati e grassi. La pubblicità ha un ruolo decisamente influente; Da uno studio condotto nel 1999 da Margaret Gamble e Nancy Cotugna dell’Università di Delaware ha rilevato che fra le 353 pubblicità trasmesse il sabato mattina sui canali televisivi diretti ai bambini, più del 60% riguardava spot di prodotti alimentari malsani ricchi i di zuccheri e grassi. Alla fine del 2001 il Direttore alla Sanità americana affermava che l’obesità aveva raggiunto livelli epidemici. Emerse che i bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni erano già in sovrappeso. Tali dati furono trasmessi con gran clamore dai media che puntarono il dito contro le giganti porzioni e le eccessive calorie contenute all’interno dei menù di Mc Donald’s (le calorie di un menù erano tre volte in più di un pasto degli anni ‘50).