Il Branding La parola Branding deriva da Brand (marca, marchio). Con essa viene inteso il processo necessario alla diffusione della notorietà del marchio. Per fare questo vengono attuate delle strategie volte a fortificare l’identità e l’immagine aziendale. Ma partiamo dalle basi, la marca può essere definita come una relazione tra una determinata domanda, una determinata offerta e una determinata concorrenza. In poche parole il marchio è quell’insieme di sensazioni/ricordi che il consumatore ha dell’azienda. Le principali caratteristiche che incarna sono: Gli aspetti distintivi dell’impresa La storia dell’impresa L’esperienza dei consumatori verso il brand Il livello di notorietà Le aspettative dei potenziali acquirenti Il concetto più noto legato alla marca è sicuramente il nome della marca (brand name), seguito dalla percezione (brand perception), ovvero conoscenza di marca; questa qualità della marca si articola in: notorietà (brand awareness), ovvero la capacità dei consumatori di identificare un particolare brand, ad esempio se si pensa al cavallino rosso, tutti penseranno alla casa automobilistica Ferrari; immagine di marca (brand image), riguarda l’aspetto qualitativo della conoscenza di una marca e racchiude le idee e le aspettative dei consumatori nei confronti di un prodotto o servizio. «Un brand è un’entità identificabile che fa specifiche promesse sul valore e sui risultati legati all’esperienza complessiva relativo ad un certo prodotto o servizio.» (Okonkwo,2007, p. 102) Ma chi è il professionista che si occupa di questi aspetti aziendali? È il Creative Director, ovvero il direttore creativo. Questa figura guida l’azienda a intraprendere le corrette decisioni strategiche aziendali, curando la comunicazione e le azioni di marketing. Grazie al lavoro svolto dal direttore creativo, il consumatore sarà in grado di capire perché quel marchio è migliore o diverso da altri, creandone così un grande vantaggio competitivo per il brand. Il primo passo per rendere un brand desiderabile è quello di renderlo unico! Spesso infatti vengono associati ad un’idea di status symbol ,stimolando sentimenti di appartenenza a gruppi caratterizzati per un certo stile di vita. Tutti i brand sono il risultato di una promessa che viene fatta al consumatore. Ad esempio la promessa che la nota marca di arredamento finlandese IKEA fa ai suoi clienti è di “creare una vita quotidiana migliore”. Non dobbiamo dimenticare che è il consumatore ad attribuire significato e il valore ad un brand. Per questo motivo è necessario studiare il mercato, creare una lista dei principali competitors, descrivere come si posizionano sul mercato e capire come il nostro brand potrebbe apparire “migliore” o semplicemente più adeguato al target del mio brand. Ricordiamoci che ciò che rende un brand unico e inconfondibile non è solo il marchio, ma l’insieme di molti fattori, tra cui: Visione, valori, filosofia Obiettivi e mission aziendale Identità aziendale: colori, font, coerenza dei materiali di comunicazione (dalle insegne ai biglietti da visita) Persone, atteggiamenti e comportamenti Stile e cura del servizio e delle tecniche di vendita Livello dei prezzi Scelte di comunicazione